Emilia-Romagna, le comunità energetiche diventano legge

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Focus su soggetti vulnerabili, aree montane e terzo settore, entro un anno saranno definiti gli spazi su edifici e aree pubbliche per l’installazione di impianti FER e accumuli (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia – L’Assemblea Regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato ieri all’unanimità la legge sulle Comunità energetiche da fonti rinnovabili (CER) e l’autoconsumo collettivo, che rappresenta una sintesi della proposta della Giunta e di due progetti dei consiglieri di Lega e M5S.

La legge, composta di nove articoli e disponibile in allegato, sosterrà gruppi di persone fisiche, imprese, enti territoriali, centri di ricerca e associazioni che decidono di agire collettivamente per produrre, distribuire, scambiare, accumulare energia attraverso impianti di energia rinnovabile.

In particolare, la legge individua le “azioni di sistema” e le misure di sostegno e promozione, prevedendo l’erogazione di contributi e strumenti finanziari alla costituzione e progettazione delle CER, fino all’acquisto e installazione degli impianti di produzione e di accumulo.

Sono inoltre previste iniziative di comunicazione e informazione sui temi dell’energia rinnovabile e dell’autoconsumo e di formazione delle professionalità coinvolte, nonché accordi con i Comuni e con l’ANCI Emilia-Romagna finalizzati alla diffusione e condivisione delle “migliori pratiche”.

La Regione e gli enti locali individueranno, entro un anno dall’entrata in vigore della normativa, i tetti degli edifici pubblici e le aree pubbliche da mettere a disposizione per l’installazione degli impianti a servizio delle CER.

Con l’obiettivo di contrastare la povertà energetica e favorire l’inclusione sociale, la legge concede contributi maggiori per la costituzione di CER composte da soggetti con fragilità economica, oppure da enti del terzo settore, enti proprietari di gestione di alloggi di edilizia residenziale pubblica o sociale, o situate in aree montane e interne del territorio regionale o, in alternativa, che realizzino progetti di inclusione e solidarietà.

Potranno beneficiare di contributi maggiorati anche le CER tra i cui membri sono presenti enti locali che hanno approvato piani o strategie integrate di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici (Paesc).

La legge istituisce un registro regionale delle CER – che saranno chiamate ogni anno a redigere un bilancio dell’energia prodotta, autoconsumata e condivisa – e un Tavolo tecnico permanente con funzioni consultive e di confronto composto da rappresentanti della Regione, delle associazioni, di ANCI e UPI Emilia-Romagna, dell’ENEA e cluster regionali competenti in materia, nonché del Tavolo regionale dell’Economia solidale.

Per l’attuazione, oltre il primo stanziamento inserito nella legge di 200.000 € per il 2022 e 150.000 € per il 2023, la Regione utilizzerà le nuove risorse comunitarie destinando almeno 12 milioni € del FESR, da affiancare ai fondi del PNRR.

Fonte: ANSA 

25 maggio 2022

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