È nata una CER Vieni a conoscerla

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Le comunità energetiche rinnovabili (CER) rappresentano un’opportunità per un cambiamento culturale ed economico per le piccole e medie imprese italiane e per la cittadinanza. Nell’ottica del legislatore europeo e nazionale infatti la maggior parte della popolazione e delle attività economiche, grandi imprese escluse, sono chiamate in questa rivoluzione organizzativa di tipo energetico.

Una comunità energetica in Italia è un modello innovativo di produzione e consumo di energia che coinvolge tutti, cittadini, imprese e enti locali nella gestione condivisa di risorse energetiche rinnovabili. I benefici per chi aderisce a una comunità energetica sono numerosi.

I membri della comunità energetica possono condividere l’energia prodotta localmente con le rinnovabili. L’energia viene scambiata e consumata. Il GSE quantifica i kWh prodotti e scambiati fra i soci di una CER. Su di essi ci sono incentivi per 20 anni che contribuiscono a diminuire il costo dell’energia consumata. Infatti con la produzione di energia a livello locale si evitano perdite per il trasporto dell’elettricità su lunghe distanze. Ci sono incentivi sia per i semplici consumatori (che non hanno un impianto FV), che per produttori/consumatori.

Per i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, come Marliana, Sambuca Pistoiese, Abetone – Cutigliano, Chiesina Uzzanese, Villa Basilica, Montecarlo, ecc…  c’è un contributo (PNRR) a fondo perduto del 40% dell’investimento. La richiesta del contributo deve essere inviata al GSE entro il 31 marzo 2025. I tempi sono ristretti per le procedure da espletare, per cui chi fosse interessato si deve attivare il prima possibile per entrare in una CER.

I vantaggi sull’ambiente sono dovuti alla produzione di energia elettrica con le rinnovabili, non ci sono emissioni di gas serra.

La diffusione di impianti che generano elettricità con le rinnovabili riducono la dipendenza, riducono l’esposizione ai fluttuanti prezzi dell’energia sui mercati internazionali.

Le comunità energetiche favoriscono la crescita economica del territorio con la progettazione, installazione e manutenzione degli impianti rinnovabili. In questo periodo di crisi rappresentano un aiuto, uno strumento da utilizzare.

Ci sono anche vantaggi sociali, si favorisce la collaborazione fra gli aderenti nella gestione di un bene comune e si combatte la povertà energetica. Nello statuto delle CER si stabilisce la quota percentuale da accantonare per destinarla a coloro che non riescono a pagare le bollette di energia.

Di tutto questo se ne è parlato a Montecarlo (LU) martedì 3 dicembre presso la Ex Chiesa della Misericordia. E’ stata l’occasione per presentare la Comunità energetica rinnovabile Città dei Fiori,  nata da poco sul territorio di Pescia, Montecarlo, Chiesina Uzzanese, Buggiano e Comuni limitrofi.

L’incontro era promosso dall’Associazione culturale senza fini di lucro Orizzonte Green e dall’associazione Città dei Fiori. Ogni CER ha necessità di una veste giuridica, in questo caso è stata scelta la forma dell’associazione.

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