Parlando di “Mondi Futuri” 20 anni dopo: perché la nostra civiltà tecnologica è a rischio

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Sabato 20 gennaio 2024 nella Sala Tiziano Terzani della Biblioteca San Giorgio si è svolto l’incontro dibattito con Mario Menichella, fisico e divulgatore scientifico.

Vent’anni fa usciva il libro “Mondi futuri. Viaggio fra i possibili scenari”, che affrontava per la prima volta al mondo il tema delle reciproche interconnessioni fra i problemi globali, le minacce emergenti e le grandi forze del cambiamento che plasmano lo sviluppo della nostra civiltà tecnologica. Accanto a scenari ottimistici che parevano usciti da un film di fantascienza, si prospettavano catastrofi “a scelta” che avrebbero potuto mettere a rischio il futuro della nostra civiltà tecnologica. Oggi questi ultimi scenari sembrano essere quelli più vicini al realizzarsi, ed il libro pare rivelarsi terribilmente profetico.

Locandina dal Macro al Micro
Locandina dal Macro al Micro

Così afferma Mario:

“… Come scrivevo vent’anni fa nella prefazione del mio libro, “avere una prospettiva globale, prevedere il futuro a lungo termine della società e del mondo intero, non è per l’Homo technologicus attuale solo il modo per soddisfare delle curiosità innate; bensì, ora più che mai, rappresenta soprattutto un esercizio utile per la propria sopravvivenza. Oggi, infatti, ci troviamo in una crisi di ‘intelligibilità’: si è creato uno scarto profondo tra ciò che bisognerebbe capire e i mezzi concettuali necessari alla comprensione,
dovuto alla diversa velocità di crescita tra la tecnologia e la cultura”.

Poi nella prefazione seguiva una parte che, riletta oggi, appare come una previsione azzeccata (come, del resto, anche quelle relative alle epidemie e alle migrazioni di massa): “All’alba del terzo millennio, infatti, l’umanità si trova, per la prima volta nella sua storia, di fronte a una serie di grandi sfide e di problemi globali emergenti che minacciano non solo la sicurezza e il benessere dei paesi più ricchi e industrializzati (come l’Europa e gli Stati Uniti), ma addirittura la sopravvivenza della civiltà tecnologica e dell’intera specie Homo sapiens sul nostro sempre più piccolo e fragile Pianeta”.
Credo difatti che chiunque di voi lettori si renda conto che oggi siamo molto vicini al verificarsi di situazioni assai catastrofiche in vari ambiti, sebbene il fatto di concentrarsi sui singoli alberi e non sulla foresta renda
difficile non solo per i comuni e indaffarati cittadini, ma anche per chi ci governa, l’avere una chiara gerarchia dei rischi da affrontare e, di conseguenza, delle priorità nell’agenda politica. In altre parole, è un
po’ come navigare a vista, senza avere un radar, in un mare pieno di potenziali pericoli, come fece poco meno di un secolo fa il Titanic, e sappiamo tutti come andò a finire…
Se quindi siete arrivati a leggere fin qui, potete capire meglio cosa intendevo dicendo che la nostra società forma persone che sanno “tutto di nulla”: si punta alla profondità della conoscenza in un settore molto ristretto a scapito della visione generale, a 360°, orizzontale: quella che servirebbe ai decisori politici.
Paradossalmente, le uniche figure che hanno una visione un po’ più allargata e interdisciplinare sono scrittori e giornalisti, oggi però sempre più imbrigliati dall’aumento della censura e/o dell’auto-censura, che è una conseguenza dell’aumento del potere delle lobby…”

Sono seguiti molte domande da parte del pubblico, molto interessato ai temi trattati.

Vedasi una sintesi dell’intervento Articolo-10-tendenze (pdf scaricabile).

Bibliografia

Mario Menichella

Menichella M., Mondi futuri: Viaggio fra i possibili scenari, Scibooks Edizioni, 2005.
Il libro è liberamente scaricabile dal sito personale (http://www.menichella.it)

 

Foto di copertina: ing. Marco Bresci, presidente dell’associazione Orizzonte Green e moderatore dell’incontro dibattito.

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